Prima Divisione col minimo sforzo
Polisportiva Lame – I Lestrigoni 77-65
(24-15 43-35 57-47)
Polisportiva Lame. Fabulli 9, Roggi 23, Castagna 10, Brunelli 14, Muttini 7, Nasuto, Mantuano 7, Tjombe 9. All.Corticelli
Presentatasi a referto con soli 8 giocatori, tra assenze e infortuni, i biancorossi di casa hanno condotto per tutto l'incontro, senza mai dare il colpo di grazia, però anche senza mai dare l'impressione di poterla perdere.
Cronaca: il quintetto di partenza formato da Nicola Fabulli, Daniel Mantuano, Nick Brunelli, Matteo Castagna e Gianni Roggi, dopo 3-4 minuti di incertezze (e troppi tiri da 3 punti tentati), con Daniel Mantuano il primo a svegliarsi (7 dei primi 13 punti della squadra), scava il primo break della partita: 24-15 al 10'. Nel secondo quarto esordisce Patrice Tjombe, che a rimbalzo fa il vuoto e segna punti importanti.
La difesa di squadra però è rimasta a casa: sono 20 i punti concessi ai Lestrigoni nel secondo quarto, che si chiude 43-35 per il Lame: preoccupante l'incapacità di tenere il primo passo degli avversari.
Nel terzo quarto i punti che tengono a distanza di sicureza gli avversari vengono dal capitano Nick Brunelli e da Gianni Roggi, anche se l'attacco molto spesso non è fluido: si nota qualche miglioramento in difesa, sono 12 i punti concessi agli avversari: 57-47 il parziale al 30'.
L'ultimo quarto vede un aumento del nervosismo, più che dell'agonismo: si segna di più da ambo le parti, ma non è un quarto all'altezza delle aspettative e delle potenzialità della Polisportiva Lame, che con Matteo Castagna chiude definitivamente il match, 77-65.
Il commento di Coach Mario Corticelli: "Partita mediocre, sicuramente essere in 8 non ci ha agevolati: venivamo da un paio di allenamenti non come volevamo e abbiamo pagato il conto, soprattutto in difesa, dove siamo stati totalmente insufficienti e poco reattivi. Come spesso accade il maggior talento ci aiuta a uscire da queste situazioni, però se vogliamo salire di livello devono crescere attitudine difensiva ed intensità: a rimbalzo spesso subiamo la maggior voglia degli avversari, stasera non tenevamo nulla, sulla zona uscivamo tardi e troppo lentamente sui loro tiratori. In attacco, quando abbiamo giocato assieme, abbiamo fatto buone scelte e bei canestri: noi non possiamo permetterci di non giocare di squadra, la palla la devono toccare tutti e vedere tutti, non coinvolgere qualcuno in attacco per vari minuti (e vale per chiunque), poi lo toglie giocoforza dalla partita".